martedì 15 febbraio 2011

VIOLANTE PLACIDO NEL FILM "LA CENA PER FARLI CONOSCERE" DI PUPI AVATI: "SONO LA FIGLIA DI UN ATTORE SCAPESTRATO"

3 ottobre 2008 - Anticipato dallo stesso Pupi Avati, venerdì 2 febbraio uscirà nelle sale italiane il nuovo film scritto e diretto dal grande regista, “La cena per farli conoscere” con un convincente Diego Abatantuono attorniato da tre “figlie” belle e brave, vale a dire Vanessa Incontrada, Inés Sastre e Violante Placido che organizzano una cena per fare incontrare il padre - scapestrato e appena uscito da un fallito tentativo di suicidio - con Francesca Neri, in un inedito ruolo di donna un po’ svampita e provata sentimentalmente. Divertente e originale la parte di Matteo, ben reso da Fabio Ferrari.
“Sono tutti personaggi reali - tiene a precisare Violante Placido - della vita vera. Il mio personaggio è un po’ vittima di se stessa forse perché perde la mamma presto, vede poco il padre che dà sempre problemi, con un matrimonio infelice intaccato anche da un padre ingombrante. In occasioni esterne però è capace di tirare il meglio da sè”.
Pupi Avati ha dichiarato che tu stessa hai contribuito alla costruzione del tuo personaggio. Quanto c’è di lei in te?
“Può darsi, ma Pupi Avati conosce bene l’universo femminile perché è riuscito a raccontare i personaggi dal loro profondo, pur con delle realtà complesse e diverse. Nell’insieme è comunque un personaggio molto distante da me soprattutto nel modo di gestire la propria vita. Io sono una persona che non pretende di avere una vita così organizzata e apparente, però in comune c’è la voglia di recuperare una famiglia che non c’è con sincerità e passione”.
Come vivi i tuoi legami familiari?“Sono molto protettiva e cerco sempre di mantenere saldi i rapporti intimi e di fare in modo che non si creino incomprensioni”.
Nel 2005 hai girato “Fade to black” di Oliver Parker e “Il giorno più bello” di Massimo Cappelli. Come ti vedi nel tuo percorso cinematografico che ti ha condotto ad essere diretta da Pupi Avati?“Io sono molto felice di avere delle occasioni in cui posso variare e mettermi alla prova. Con Pupi si è sentita molto questa differenza rispetto agli altri miei ruoli, perché i suoi film sono permeati di un’atmosfera diversa: è un cinema più intimista che sicuramente fa emergere qualcosa di profondo, interiore e diverso da altre parti meno spiegate e delineate”.
Betty, il tuo personaggio, è come te figlia di un uomo che fa l’attore…“Sì, il personaggio di Abatantuono è un attore ma con un percorso diverso da quello di mio padre e quindi anche come persona è differente. È vero che gli attori sono molto assenti: mio padre ha sempre lavorato tanto e forse l’assenza può essere l’unica analogia rintracciabile. Però nel film Diego affronta questo lavoro con una certa superficialità e l’ambizione di volere apparire, cosa che non c’è nel modo in cui lavora mio padre”.
Il film, prodotto da Antonio Avati, è una produzione Deua Film in collaborazione con Medusa Film e Sky e sarà distribuito in 250 copie. La storia è ambientata per oltre la metà in una splendida villa i cui interni sono stati ricostruiti nel mitico teatro 5 di Cinecittà caro a Fellini.
Ha come sottotitolo 'Commedia Sentimentale', “nel tentativo - dichiara il regista - di aver rispettato il tono brillante, sarcastico della commedia miscelandolo a quel disagio dei rapporti che intercorrono tra i nostri simili, dandomi la possibilità di parlare di un certo modo di fare televisione oggi e di omaggiare un certo cinema citando Germi, Corbucci, Monicelli”.
Giovanni Zambito (www.affaritaliani.it).

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