giovedì 17 febbraio 2011

La Carfagna provoca il Cavaliere. E svela: rivolterò Fi come un calzino...

3 gennaio 2008 - Le donne capitoline di Forza Italia si danno appuntamento in un pomeriggio per salutarsi sì, ma soprattutto per fare un bilancio, il punto della situazione delle attività finora svolte e dei consenti raccolti. La coordinatrice di "Azzurro Donna", Cinzia Calabria, si dice soddisfatta dell'entusiasmo che permea le iniziative dei diversi gruppi disseminati lungo i vari Municipi della città. Riconoscibilissime altre lady della politica azzurra, che tanto hanno fatto e continuano a costruire per il partito di Silvio Berlusconi: Maria Pia La Malfa Dell'Utri, Brunella Taiani, Paola Pelino, Mimma Fallica e poi Beatrice Lorenzin, coordinatore nazionale di Forza Italia Giovani; unica guest star maschile l'on. Domenico Di Virgilio.

Ma l'ospite più atteso è stata l'onorevole Mara Carfagna, che dopo aver avuto la meglio su altre probabili candidate al ruolo, è stata designata nuova responsabile del movimento delle donne di Forza Italia. È contenta di trovarsi nell'incontro della sezione romana di "Azzurro Donna", "un'occasione - dice - per salutarci e solidarizzare, conoscersi e condividere le idee, per il lavoro continuamente svolto in una realtà non facile come quella di Roma". E svela il suo progetto per ribaltare Fi come un calzino... 
Come ha preso l'incarico affidatole?
"Due mesi fa ho ricevuto questo prestigioso incarico dal coordinatore Sandro Bondi e all'inizio - l'ho anche dichiarato pubblicamente - ho storto un po' il naso. Per carità, il fatto che avessero pensato a me mi ha lusingato: mi fa storcere il naso il fatto che ancora oggi ci sia un movimento femminile in un partito come Forza Italia che è il primo partito italiano e che dovrebbe dare segnali di ammodernamento".
In che senso non le piace l'idea di un movimento femminile?"Non mi è mai piaciuta l'idea del recinto; non ho mai amato la politica al femminile; non mi piacciono le riunioni e i convegni, il tentativo che c'è soprattutto da parte di dirigenti maschi di rinchiudere le donne a parlare fra loro di cose di donne, come se volessero dire: "voi giocate, che noi pensiamo a far politica" e questo non va bene". Dopo l'iniziale titubanza, ho capito che mi si offriva un'opportunità per superare invece questo problema e quindi ho accettato". 
Con quale primo intento?
"Dichiarando subito che Forza Italia doveva trasformarsi da recinto di genere a laboratorio di idee  naturalmente femminile ma soprattutto in luogo di passaggio, dove le donne iniziano a far politica e poi passano ad occuparsene a 360°, interessandosi di tutto come fanno gli uomini perché le donne hanno competenza, capacità e tutte le carte in regola per preoccuparsi di sicurezza, politica estera, di immigrazione, pedofilia, di tutti i temi che sono prioritari nell'agenda politica".
Tutte queste belle intenzioni come si traducono nella realtà?
"Ho voluto organizzare dei Forum e se ne farà uno al mese. Il prossimo si terrà il 23 gennaio alle ore 15 all'Hotel Nazionale vicino a piazza Montecitorio: naturalmente le protagoniste saranno sempre le donne, ma non parleremo soltanto fra noi; ci saranno tanti uomini presenti; in questa occasione ci sarà un responsabile dell'Ocse a parlare di istruzione e poi da lì pensare a un percorso romano e laziale, per coinvolgere le donne e farle navigare nel grande mare aperto della politica. È questa la sfida che bisogna lanciare: in tutto il mondo è l'ora delle donne in politica, solo in Italia siamo rimasti un po' indietro".  
Le quote rosa potrebbero aiutare? Inizialmente non era così d'accordo con l'idea…
"A nessuna piace sentir nominare le quote rosa. Rispetto a prima ho cambiato idea visto che ero contrarissima. Ma probabilmente c'è bisogno di un riequilibrio, di una sorta di meccanismo equilibrato che permetta di superare una situazione assolutamente sbilanciata a danno delle donne e anche quello è ipotizzabile ovviamente non con questo Governo, che non decide alcunché, ma auguriamoci che quando al più presto torneremo al Governo di pensare un progetto di legge per permettere in un periodo di tempo definito - dieci anni - di introdurre i meccanismi delle quote che ristabilisca un riequilibrio".  
E dopo…?"Dopo è giusto che anche le donne vengano messe alla prova alla pari degli uomini visto che ogni qualvolta ce lo permettono dimostriamo di avere grande competenza e riusciamo a vincere le battaglie e le sfide che ci si propongono con grande dignità". Giovanni Zambito (www.affaritaliani.it).

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