lunedì 21 febbraio 2011

Tv/ Su Raitre torna 'Parla con me'. Serena Dandini: “Nel mirino anche Veltroni...”

11 ottobre 2007 - Domenica 14 ottobre Serena Dandini con la sua banda torna su Raitre in seconda serata con nuove 25 puntate della quarta edizione di ‘Parla con me’ che si preannuncia ricca di sorprese. Oltre a dirimere gli intermezzi comico-satirici e le ‘contro-interviste’ di Dario Vergassola, la conduttrice introdurrà la musica della Banda Osiris, le ‘inchieste da fermo’ di Ascanio Celestini e le incursioni telefoniche di Andrea Rivera. Che dedica la nuova serie a Matteo Valenti, un uomo morto tre anni fa sul posto di lavoro, ma non manca di tirare le orecchie alla satira delle ‘Iene’, che si mostrano tali con gli altri e pecore con il padrone. Alle prime dieci puntate prenderà parte anche Neri Marcorè, che riproporrà il Ligabue-filosofo e personaggi nuovi come Gad Lerner e il maestro Muti.

“Sin dalla sua prima edizione - confessa il direttore di rete Paolo Ruffini - è nato come qualcosa con l’ambizione di durare nel tempo”. Di contro, Serena Dandini ammette: “Non l’avrei mai creduto; all’inizio pensavo a dieci puntate di sperimentazione per unire divertimento, varietà, scemeria, giornalismo, informazione e controinformazione, insomma l’infotainment per poi cambiare. A me piace rischiare, sono un’irrequieta, devo cambiare progetti e rischiare”.
Che cosa ti convince a riprendere ‘Parla con me’?
 “L’abbraccio col pubblico e il poter mettere su un laboratorio di autori che sono tanti e pagati poco (ride), stimatissimi e di grandissimo livello, che meritano di far altro aldilà della mia persona”.
In quale aspetto si noterà il loro inedito apporto?“C’è per esempio la new entry Gabriella D’Angelo che esperta qual è porterà una ventata di intellettualità, un fattivo contributo per gli angoli che riguarderanno la letteratura. Mi piace tenere questi professionisti accanto a me con le unghie e i denti e gradirei che la Rai li coltivasse per fare emergere e inventare novità e format. Torneremo al Teatro delle Vittorie, il gioiello Rai, da dove eravamo partiti”.
Altre novità?“Sperimenteremo nuovi gruppi musicali in un periodo in cui si vedono ancora i Rolling Stones, si riuniscono i Police e i Led Zeppelin: noi daremo spazio ai Deep Pampers, che mi dicono essere un gruppo storico rock pazzesco. Nonostante il budget, speriamo di fare un programma di grande qualità come ‘Miss Italia’, che piace tanto al presidente Petruccioli. Manterremo elementi di ‘corto circuito’ e ‘antitelevisivi’ come Celestini e Rivera le cui inchieste citofoniche hanno fatto storia e proporremo il ‘tiro al Mastella’ che oramai è diventato un gioco di società e continueremo a non intervistare politici”.
Come mai?“Prima perché li si trova dappertutto e poi per il semplice fatto che non li invitiamo; inviteremo scrittori: attraverso la letteratura si possono dire più cose della realtà che ci circonda. Basti pensare a quando in prima serata l’anno scorso c’era Sermonti che leggeva Dante”.
La nuova edizione inizierà in coincidenza con le Primarie per il Partito Democratico…“È davvero una coincidenza. Certo, sonderemo il terreno e registreremo gli umori della gente sollecitando ad andare a votare. Ogni elemento chiaramente diviene un’occasione per fare satira, anche se fra politica e antipolitica non sapremo che cosa cavalcheremo, di certo cercheremo una terza via. Il nostro Ligabue proporrà l’inno del Pd sulle note di ‘Certe notti’”.
Nella fresca biografia di Veltroni si dice che la vostra satira non l’ha mai toccato…“Prima di scrivere certe cose, bisogna adeguatamente informarsi. L’abbiamo fatto con Guzzanti al 'Pippo Chennedy Show' come tanti altri personaggi: le nostre poi non sono semplici imitazioni ma tentativi di ricreare un mondo”.
Qual è la differenza del vostro pubblico di prima e seconda serata?“Il pubblico di seconda serata prima ci chiedeva di anticipare il programma per non aspettare fino a tardi: il pubblico in prima serata è lo stesso, solo un po’ più sveglio. È difficile in Rai sperimentare in prima serata perché non c’è sinergia di reti come una volta e bisogna tenere conto dell’ascolto. Vige l’estetica dell’audience: se fai un mezzo punto in più il tuo programma è bello, al contrario è brutto: tutto è diventato un grande mercato; se devi pensare solo all’ascolto è difficile rischiare. Io sono affezionatissima alla seconda serata: c’è un club, un clima di complicità notturna col pubblico”.
Cosa pensi dei recenti duelli fra informazione e istituzioni?
“Siamo già tutti esausti del teatrino della politica. Voglio che ci siano tutti i programmi televisivi anche se possono piacere o meno. Non è detto che non si possa satira anche nei loro confronti: perchè no? Mica sono intoccabili! Altrimenti diventano un’altra casta. Come quella diretta a Vespa che fra Erba e Garlasco si sfrega le mani, così mi sembra giusto verso altri”.
‘Parla con me’, diretto da Igor Skofic, nella prima puntata ospiterà Gianrico e Francesco Carofiglio, autori della storia a fumetti ‘Cacciatori nelle tenebre’ e l’attore Valerio Mastandrea. Prodotto dalla Ambra Fandango, oltre che dalla Dandini, è scritto da Salerno, Bises, D’Angelo, Dimunno, Masenza, Melloni, Misiti, Rossi, Tamborrino e Torre. Giovanni Zambito (www.affaritaliani.it).


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