martedì 15 febbraio 2011

FLAVIO INSINNA, DA "AFFARI TUOI" AL TEATRO: "E PENSARE CHE VOLEVO FARE IL MEDICO"

23 maggio 2008 - Fra i tanti nomi e volti noti che animeranno la nuova stagione del Teatro Sistina - da Arturo Brachetti a Gigi Proietti, da Bianca Guaccero diretta da Massimo Ranieri ad Enrico Brignano - la fresca novità riguarda un personaggio amatissimo dal pubblico televisivo che lo segue ogni sera nell’apertura dei pacchi del gioco “Affari tuoi”. Flavio Insinna, infatti, tornerà al suo punto di partenza artistico con lo spettacolo “Senza swing” con la regia di Giampiero Solari e narrerà i momenti significativi e paradossali della gloriosa e misera storia di una banda di caserma. “È simile a una fiaba raccontata ai bambini - dichiara - in cui i buoni sono contro i cattivi, cioè quelli che suonano senza la gioia di suonare e quelli che lo fanno contentissimi di essere lì con onestà e tanta passione”.
Hai mai sognato di far parte di una banda o un’orchestra?
 “Ho provato a chiedere ma mi hanno detto che sono ancora troppo scarso: mi devo chiudere in camera a fare esercizi col sassofono”.
Meglio il teatro o la tivù?
 “Il gioco è sempre quello: diciamo che preferisco fare quelle cose dove penso che la sfida valga la pena, che sia la radio o il palco; se la storia è straordinaria va bene farla ovunque anche per strada, altrimenti non la reputo una sfida da affrontare e scelgo di non esserci. Nel mio piccolissimo, se mi vedi in televisione vuol dire che in quella cosa credevo; adesso a teatro mi darebbe gioia se la gente avesse il piacere di venirmi a vedere e si divertisse”.
E “Affari tuoi”?
“Andrà in onda fino a giugno e per l’anno prossimo auguro ad 'Affari tuoi' tutta la vita del mondo ma non ci sarò io perché ho lo spettacolo teatrale e poi dopo due anni a furia di aprire le scatole rischi di romperle. Se io fossi Walter Chiari lo potrei fare cinque anni perché avrei mille miliardi di battute all’attivo. Ma le battute finiscono, sono un essere umano, con un talento normale e per poterlo tornare a usare devo tornare in officina a studiare”.
Non ti hanno rinnovato il contratto?
“Non è questo il problema: in questi anni di super opzioni, contratti, bolli, avvocati io ho iniziato sempre con una stretta di mano, forse sarò all’antica ma vale di più. Potevo direttamente non tornare: non ero obbligato”.
Avrai più tempo per dedicarti alla vita privata e magari sposarti…
“Sarò un po’ più libero anche se ci sarà da fare la seconda serie di 'Ho sposato uno sbirro' (la fortunata fiction di RaiUno di cui Insinna è protagonista, ndr) e spero se non di sposarmi almeno di trovare casa. Il matrimonio? Ma con chi? Perché? Per il momento no: certo, ho anche l’obiettivo di vivere una vita più serena con qualche libro in più da leggere. Però, fuori dall’equivoco questo lavoro rappresenta già una bella vacanza”.
Da piccolo sognavi proprio di fare questo mestiere?
“Volevo fare il medico come papà ma al test per il quoziente intellettivo sono crollati i sogni e le speranze e anche a detta di mio padre avrei fatto troppi guai. Adesso è contento dopo aver vissuto anni molto tristi dove non capiva che cosa avesse sfornato anche se notava che l’impegno da parte mia c’era e col tempo si è rassicurato”. Giovanni Zambito (www.affaritaliani.it).

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