Booktrailer.
Magliette, spille, felpe, peluche, stickers, poster politicamente
scorretti, dedicati a criminali immaginari o reali, a nemici politici e
terroristi. Bene e male si confondono: viaggio nel mondo dei rebel
chic. L'appiattimento dei valori rende divi e vendibili nei negozi, su
internet e sulle bancarelle il narcotrafficante Escobar e lo stragista
Breivik, le Brigate rosse e la banda della Magliana. Simboli ad alta
definizione che il maquillage omologante dei nuovi media tende a
rendere meno offensivi o spaventosi. Quando cade il tabù l'acquisto del
più terribile dei mostri contemporanei è libero e liberatorio. Tutto
questo nell'ebook "Il diavolo veste mafia" (Malitalia, 731,4 KB, € 5,99): Fattitaliani ha intervistato l'autore Alessandro Chetta.
domenica 30 dicembre 2012
Alfonso Berardinelli, critico letterario e saggista: "Scrivere un romanzo ormai è più controproducente che segno di promozione culturale". L'intervista
Per Alfonso Berardinelli,
collaboratore del «Corriere della Sera», «il Sole 24 Ore» e «Il
Foglio», non è necessario scrivere romanzi perché oggi nessuno sa come
scriverli: non è la prima volta che il critico letterario innesca una
discussione, l'aveva già fatto sui metodi della critica, sul ruolo
degli intellettuali, sul linguaggio filosofico, sull'insegnamento
letterario. Nel volume pubblicato da Marsilio "Non incoraggiate il romanzo" (pagg. 288, € 21,00), attraverso la raccolta dei suoi articoli e delle sue recensioni (tre saggi di carattere generale - Il personaggio nella narrativa del Novecento, Forma e identità del racconto italiano, Non incoraggiate il romanzo
- e una panoramica sugli autori italiani, da Gadda, Tomasi di
Lampedusa, Landolfi fino ad Albinati, Busi, Calasso, Cordelli,
Tabucchi, Simona Vinci) afferma molto chiaramente che quasi nessuno al
giorno d'oggi sa scrivere un romanzo, divenuto oramai più un genere
editoriale che letterario.
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