lunedì 21 febbraio 2011

Giorgio Panariello debutta al Sistina col suo one man show: “Mi piacerebbe fare una bella commedia musicale o un ruolo drammatico in una fiction”

9 ottobre 2007 - Alla conferenza stampa del suo show “Faccio del mio meglio” che debutta martedì 9 ottobre al Teatro Sistina, prodotto da Ballandi Entertainment, Giorgio Panariello si è presentato gasato e contento, nonché sinceramente emozionato. “Questo teatro incute rispetto - ammette lo showman: vi sono passati tutti grandi artisti che in qualche modo mi hanno condizionato come Bramieri e Montesano, ma è un riferimento non certo un paragone”.
Come descrivi il tuo spettacolo?“È uno spettacolo molto semplice che dalla scenografia in poi rappresenta un azzeramento: abbiamo giocato più a togliere che a mettere; credo che quando la scena è sobria la persona sotto il riflettore purtroppo o per fortuna la riempie. È un cosiddetto ‘one man show’ che tradotto vuol dire: ‘non c’è l’ospite, lo devi far te’. Sul palcoscenico con me ci sarà il musicista Dino Mancino che farà da contrappunto, uno schermo gigante dove si proiettano i diversi personaggi e Carlo Pistarino, uno dei più grandi attori e comici che abbiamo”
Che cosa cambia nel tuo show rispetto alle precedenti rappresentazioni?“Questo spettacolo è nato per essere visto da chi ancora non mi ha visto. Sono stato in tour nel sud d’Italia ed è nata l’idea di riproporlo al Sistina. C’è stato qualche ritocco nel percorso di scrittura con dei riferimenti alla cronaca. Dire che è uno spettacolo nuovo è ingiusto verso il pubblico ma è cambiato del 50% rispetto all’ultima edizione”
Ti piacerebbe interpretare un ruolo o un soggetto in particolare?“Penso spesso a una possibile storia da interpretare, magari una bella commedia musicale come ‘The producers’ dove si può recitare, far ridere e anche commuovere, comunque qualcosa di nuovo, scritta con i miei autori di riferimento dove sostenere un ruolo che mi costringa a camuffarmi”
T’imbarazza mettere in scena episodi che ti riguardano personalmente?
“Sono cose che accadono realmente anche a me e certo in scena le esaspero: raccontare fatti personali a volte diventa duro ma col dovuto distacco riesco ad esorcizzarli. Voglio trasmettere che si tratta di uno spettacolo dove parlo di cose che sento, fanno ridere e pure pensare su questioni sociali come gli anziani, i bambini, l’abbandono di animali senza la pretesa di dare messaggi”
Quale nuovo tic del costume hai individuato di recente e porti in scena?“Mi piace osservare molto la gente e personaggi come Naomo diventano un’occasione per parlare di cronaca come quando lui saluta Padoa Schioppa chiamandolo ‘tesoretto’. Osservo le manie dell’uomo e il suo cambiamento proteso verso la femminilità: ci sarà l’uomo Vogue che si cura le sopracciglia e si mette le creme anti-age e si depila, mentre una volta più peli aveva meglio era. Farò riflettere anche sui cambiamenti della donne e della difficoltà a comunicare e i mutamenti nel linguaggio da sms”
Come vivi i passaggi dalla tv al teatro e viceversa?“L’esperienza televisiva partiva già dal teatro e non è difficile quindi farla ripassare in tv: Carlo Conti mi vide su un palco e mi portò in tv, così come Saccà dopo avermi visto al Parioli mi propose ‘Torno sabato’. Già con Pistarino avevo fatto ‘Il borghese gentiluomo’ e ‘Faccio del mio meglio’ rappresenta una sorta di evoluzione degli stessi autori che si prendono le loro belle responsabilità anche sulla scena. In tv ho proposto pezzi scritti originariamente per il teatro e ridotti per il piccolo schermo”
Quali cose sono fattibili in teatro diversamente che in tivù?“Innanzitutto i tempi: in tv tutto quello che devi comunicare su un concetto devi farlo massimo in quattro minuti. L’ultimo comico che si è permesso di fare un monologo di quindici minuti sarà stato Walter Chiari o Bramieri; in tre ore di programma il tempo risulta poco e si perdono le pause e gli ammicchi e bisogna andare come un treno. In teatro, invece, è un raccontarsi in relax e tranquillità mentre in tv devi guardare troppe cose e non dipende solo dallo sketch”
Finalmente è stato chiarito che Franca Ciampi non parlava di te quando ha accennato alla tv deficiente…“Non aveva mai parlato di me in quell’intervista: la cosa si è gonfiata inutilmente e la signora Ciampi ha detto che già solo per avere un marito toscano non si sarebbe permessa di parlar male di un altro toscano”
Come pensi all’esperienza non tutta felice della conduzione del Festival di Sanremo?“Avevo già pensato di non rifare tv comunque fosse andato Sanremo per dedicarmi al cinema e a questo spettacolo. Se vivessi solo di televisione, ci vorrebbero tante energie per risalire, però ripassarci ogni tanto non è una fatica. Non lo considero un flop: ho provato a fare una cosa nuova che a me non sembrava così male e neanche al pubblico visto che subito dopo Sanremo da un sondaggio sono risultato il più gradito. A Sanremo sono rimasto ‘nudo’ perché non avevo finzioni. Il flop ce lo siamo immaginati noi. Tornerò in tv con testi e personaggi nuovi: è giusto ogni tanto starne lontani”
Ti piacerebbe interpretare una fiction?
“Sì, ma in un ruolo drammatico per mettermi alla prova come attore e non solo come comico. Ho sott’occhio una storia di un allenatore che dai trionfi della sua squadra si ritrova in un campo di concentramento: sarebbe una bella sfida”
Hai girato il film ‘Sms’: a chi invieresti un messaggio?“A la mi’ nonna, la mia prima fan e che non c’è più: lei ha cucito i primi abiti per l’imitazione di Renato Zero e le scriverei ‘Te l’avevo detto che ce l’avrei fatta’”
Dopo la tappa romana Giorgio Panariello proseguirà il tour nei teatri di Spoleto, Asti, Torino, Genova, Parma fino a concludere al Verdi di Firenze dal 18 al 23 dicembre. Giovanni Zambito (www.affaritaliani.it).

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