martedì 22 febbraio 2011

"Menopause", Marisa Laurito: "Sono una casalinga disperata.."

7 marzo 2006 - Attenti alle fantastiche quattro! Stiamo parlando di Marisa Laurito, Fioretta Mari, Fiordaliso e Crystal White che in prima assoluta per l’Europa saranno in scena da mercoledì 8 marzo fino al 2 aprile al Teatro Vittoria di Roma (Infoline: 06.5740170) con il musical “Menopause” di Jeanie Linders, diretto nella versione italiana da Manuela Metri. Sembra promettere bene se addirittura il New York Times l’ha definito “uno spettacolo che fa ridere gli uomini più delle donne… e che è impossibile non ridere”. Se al formidabile quartetto si aggiungono le coreografie di Patty Bender, i costumi di Graziella Pera, le versioni italiane delle canzoni curate da Vincenzo Incenzo, il quadro è completo.
È un modo per sdrammatizzare e sfatare un tabù che affligge dalla notte dei tempi le donne over 40, attraverso un copione divertente, ironico, originale e dissacratorio, che vede ballare, cantare e recitare una casalinga (Laurito), una manager (Mari), un’attrice di soap (Fiordaliso) e una sessantottina (White). Artiste che dopo aver attraversato il mondo dello spettacolo con percorsi variegati, tornano a calcare il palcoscenico, a stretto contatto con il pubblico. “Io sono un’appassionata di teatro - dice Marisa Laurito - ho cominciato da lì e quindi ci vado, ci ritorno, riparto dal teatro. Credo sia il vero luogo ideale dove gli attori possono sperimentare ed esprimere cose nuove. Ecco perché lo faccio ogni due anni”.
In che cosa si differenzia questo lavoro rispetto ai precedenti?“Quando faccio teatro cerco sempre di fare cose diverse, che abbiamo comunque una radice nella realtà dove vivo; non amo rifare le cose vecchie. Ciò da un lato è stimolante, ma dall’altro è una difficoltà e contemporaneamente un rischio visto che non è facile trovare cose nuove e al contempo valide. 'Menopause - Il musical' ha tutte le caratteristiche dello spettacolo che amo fare, perché ti impegna su più fronti”.
Interpreti la parte di una tipica casalinga del sud, formosa e impacciata, dalle movenze goffe. Non credi sia un ruolo oramai parecchio inflazionato? È ancora rappresentativo delle donne di oggi?“Certo che è rappresentativo, perché la maggior parte dell’Italia, la massa è formata da casalinghe. Donne che non solo fanno i mestieri di casa, ma che lavorano anche fuori le mura domestiche, accollandosi quindi entrambe le incombenze”.
Credi che oggigiorno le casalinghe siano “disperate”?“Sono disperate e molto affaticate: tempo a disposizione da dedicare a se stesse ne hanno pochissimo”.
E gli uomini?
“Gli uomini secondo me non hanno fatto un salto in avanti nei confronti delle donne, nel senso che si stanno ancora preparando a mettersi a pari”.
In che modo e in che senso le donne sono andate molto più avanti degli uomini?“Le donne si sono liberate, sono diventate autonome, hanno assunto un ruolo diverso da quello che la società aveva loro assegnato. Naturalmente parliamo sempre di una tipologia femminile, perché molte ancora non lo sono. Gli uomini invece sono rimasti quelli che erano, però perdendo il potere che avevano”.
 Secondo un’indagine recente, sembra che molta più gente si reca a teatro. A tuo avviso, è anche merito e/o colpa dell’attuale tv?“Far venire le persone a teatro è un merito. Il modo attraverso il quale le fai venire è un demerito. La televisione è ignobile in questo periodo, orrenda, è una delle peggiori televisioni che abbia mai visto in assoluto nella mia vita, quindi ritengo che è meglio fare teatro”.
Mi sembra che tu ti dedichi anche ad altre forme d’arte…“Sì, è vero: dipingo, anche se - come dire - lo faccio sempre di nascosto, ma probabilmente all’inizio dell’estate realizzerò una mostra, dal momento che me l’hanno chiesta. Il soggetto che prediligo dipingere sono le persone”.
Giorno del debutto è l'8 marzo, festa della donna. Quale sarebbe il migliore regalo da ricevere?“Io purtroppo non credo nelle feste della donna né del papà, di san Valentino: anzi mi scocciano terribilmente. Credo che bisogna festeggiare quando c’è di che festeggiare: l’unico regalo che una donna e in generale un essere umano può fare a se stesso è quello di amarsi molto e di accettarsi”. Giovanni Zambito (www.affaritaliani.it).

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