sabato 5 marzo 2011

Sogni di gloria e fallimenti nella controversa storia del vino Aglianico. Il nuovo libro di Gaetano Cappelli

18 settembre 2007 - Giunto alla sua terza edizione, l’ultimo romanzo dello scrittore lucano Gaetano Cappelli sorprende e incuriosisce già l’ipotetico lettore con il titolo “Storia controversa dell’irrefrenabile fortuna del vino Aglianico nel mondo” (Marsilio Editore, pp. 195, €15,00). Partendo dalla varietà del ‘nettare’ che si ricava da un vitigno rosso coltivato prevalentemente in Campania, Basilicata, Puglia e Molise, l’autore riesce a dipingere ritratti azzeccati, divertenti e anche tristemente realistici.

Protagonista è il brillante Riccardo Fusco schiacciato dal successo della moglie regista che lo ha ridotto al ruolo umiliante di baby-sitter delle quattro figlie, tradendolo perfino col primo attore di passaggio. Poi ci sono Chatryn Wally Triny, la sofisticata critica newyorkese, l’avido latifondista Michelantonio Dell’Arco, il subdolo giocatore di biliardo Carmine Addario, l’artista Mikail Nikolaevic Trepulov, costretto a dipingere ritratti di Stalin ma innamorato di Capri e delle canzoni napoletane, e lo sfortunato pittore italiano Ernesto Dell’Arco.
La confezione della scrittura risulterà alquanto accattivante anche per i più recalcitranti e giovani lettori, perché Cappelli dimostra di conoscere le diverse e moderne forme di comunicazione artistica citando per i titoli dei paragrafi canzoni di musica leggera (‘Erba di casa mia’, ‘Cervo a primavera’), film come ‘Il Migliore’, la poesia con ‘Il risveglio del giovan signore’ e utilizzando graziosi bisticci di parole come nel caso di ‘Dal gas alla gassosa’ e ‘Il clone di Clooney’. “La scansione in paragrafi - ammette ad Affari Gaetano Cappelli - è stato lo stesso romanzo ad un certo punto a richiederla perché mi trovavo davanti a una squilibrata suddivisione in capitoli visto che alcuni erano di sessanta e oltre pagine, altri, invece, si risolvevano velocemente. L’organizzazione poteva rimanere così ma alla fine ho tirato fuori i diversi titoletti che paiono incuriosire i lettori”
Da giovanissimo che cosa la coinvolgeva in un libro?“Ero attirato da varie cose: prima di tutto come tutti i lettori ingenui dalla storia in sé. Poi c’è un grado smaliziato che riguarda lo stile della scrittura che comunque fa di un romanzo qualcosa di più interessante. Se dovessimo leggere solo le storie allora basterebbero solamente i libri della letteratura economica che si trovano anche nei rotocalchi”
Per esempio?“Per esempio i libri di Moccia: raccontano delle storie ma non hanno uno stile letterario e si possono inquadrare nella ‘trivial literature’”
Il romanzo affronta gli equilibri di una coppia quando lei è più realizzata di lui…“È difficile vivere con una donna di grande successo specialmente se lui come il protagonista Riccardo Fusco pratica personalmente l’insuccesso. Era un giovane di grandi speranze che ha lavorato sodo, e, pur avendo alle spalle un ponderoso trattato di antropologia, non riesce ad andare al di là del primo livello d’insegnamento universitario, rimanendo ricercatore a vita”
Che cosa vuole suggerire con la trama del romanzo?“Bisogna trovare il proprio equilibrio all’interno della vita che si fa: è inutile coltivare sogni di gloria che non sono destinati a realizzarsi”
Ma è giusto tentare altrimenti rimane il rimpianto, no?“Sì, è giusto tentare ma col dovuto distacco perché alla fine molte cose vengono decise dal caso: anche se hai molto talento non è detto che tu debba emergere. In verità, le ultime righe del romanzo sembrano contraddire questa mia affermazione nel senso che nonostante la volontà di rimanere con i piedi per terra, rimane comunque il sogno”. Giovanni Zambito (www.affaritaliani.it)

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