sabato 11 febbraio 2012

Tv, Raffaella Carrà: "Torno in Rai per i bambini"

23 marzo 2006 -  Raffaella Carrà torna su Raiuno con "Amore", un programma che si preannuncia misto di impegno e spettacolo, pensato per promuovere le adozioni a distanza e prodotto dalla Rai in collaborazione con Ballandi Entertainment. La prima puntata andrà in onda sabato 25 marzo alle ore 21.

La “Raffa” nazionale è carica di entusiasmo e confessa che l’idea è nata da una sua esperienza personale con il sostegno a distanza, “grazie al quale si appoggia un bimbo dall’Italia con 25 euro al mese: è un po’ diverso dal contribuire alla costruzione di una scuola o di un ospedale (cose assolutamente importanti). Io ho avuto nella mia vita due incontri in Guatemala e in Perù con due dei sette bambini che ho adottato a distanza. Si dovrebbe usare il termine 'sostegno', ma con 'adozione' si trasmette quasi l’idea di abbracciare, di stare vicini anche se lontani: nasce un rapporto che tu porti nella testa e nel cuore fino a che non avrai la possibilità di andare a trovare il bambino. Quello è il momento in cui capisci esattamente il lavoro delle Onlus”.
Si parla di una nuova edizione di “Milleluci”...
“È irripetibile come spettacolo, perché la mia compagna (Mina, ndr) si è ritirata dalle scene e canta solamente e poi sarebbe stato un costo eccessivo: io non so più vivere senza un tema sociale vicino a me. Sin dai tempi di 'Pronto… Raffaella?' mi trovavo di fronte a certi problemi familiari sui quali non ero preparata visto che provenivo dagli spettacoli del sabato sera, un mondo non reale. Dopo l’esperienza di 'Carràmba' non posso fare più un programma solamente di spettacolo: è più forte di me. Ho già fatto in Spagna uno special l’anno scorso e siamo riusciti a far adottare un numero impressionante di bambini, ma questa volta è diverso".
Ovvero?
"È una sfida molto particolare perché durerà dieci puntate: non ho traguardo da raggiungere. Anche se nella prima puntata si dovesse adottare un solo bambino, noi saremmo felici lo stesso in quanto avremo salvato una vita, nel senso che diamo a dei piccoli in difficoltà la possibilità di studiare, di essere curati e di crescere. Una parte di questi denari vanno alla famiglia del bimbo, una parte alla comunità e, anche se è una goccia nel mare, si avrà la soddisfazione di aver 'costruito' un cittadino futuro da accompagnare fino ai diciott’anni”.
In questo progetto non è sola...
“Devo ringraziare il gruppo delle associazioni e delle fondazioni che si occupano già del sostegno a distanza: senza di loro non sarei qui ad occuparmene. Nel programma riceveremo al centralino le promesse di adozioni e poi saranno le Onlus a contattare chi di dovere. Questa è la parte sottostante, quella che farà pulsare 'Amore'”.
E la parte di intrattenimento?“Ovviamente c’è la parte del varietà. Più lo spettacolo funziona e ha successo, più l’argomento diventa conosciuto. Non sarà una cosa triste: è un’occasione di gioia, bisogna mettere energia, perciò la parte dello spettacolo sarà divertente. Non voglio pietà e buonismo: la dominante nei confronti dei bambini è la tenerezza. Canterò perché ho una bellissima orchestra diretta da Leonardo De Amicis e ogni tanto ballerò mettendo in gioco tutta me stessa”.
Consapevole dei rischi di una programma del genere?
“È un programma controcorrente: la tv di oggi si indirizza molto sui reality che io non potrei mai fare, perché quando c’è una telecamera non si è mai del tutto spontanei e naturali. Speriamo di farcela: è l’unico programma al mondo che per dieci puntate tratterà un tema così importante e delicato; moltissimi italiani sono già madrine e padrini, però bisogna puntare il riflettore sul tema, perché è un po’ nebuloso”.
Dunque sono stati i contenuti di questo programma a convincerla a ritornare sul piccolo schermo.
“Io torno in tv quando ho qualcosa da dire; fino ad ora è andata sempre bene, ma non ha senso tornare senza un obiettivo: devo sempre “sfidarmi”. Ho avuto una bellissima carriera anche se essenzialmente ho lavorato poco, nel senso che tra una cosa e l’altra mi sono assentata per diversi periodi. Fortunatamente il pubblico non si è mai dimenticato di me”. Giovanni Zambito (www.affaritaliani.it).

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