sabato 27 agosto 2011

Il ComuniCattivo/ Igor Righetti torna su Radio 1: "La tv? In mano ai soliti pochi: meglio il cinema e la fiction"

14 settembre 2007 - Il maestro e antesignano dell’infotainment italiano Igor Righetti torna con "Il ComuniCattivo" a occupare le frequenze di Radio 1 Rai con una diversa collocazione. Il programma ripartirà dal 15 settembre e andrà in onda il sabato alle 11 e la domenica alle 10.30 e le puntate dureranno singolarmente mezzora anziché venti minuti. “Dopo 1.090 puntate complessive - spiega ad Affari Igor Righetti - andate in onda tutti i giorni per 11 mesi all’anno per oltre quattro anni, assieme al direttore di Radio 1 Antonio Caprarica abbiamo deciso di concentrare la trasmissione nel fine settimana in modo da permettermi di continuare a sperimentare nuovi generi e nuovi modi di espressione nel cinema, nelle fiction televisive e come docente universitario di Linguaggi radiotelevisivi e Infotainment. Ho chiesto io al direttore di venirmi incontro per non smettere di fare il programma”.



Ti dedichi alla recitazione?
“Voglio mettere a frutto gli anni della scuola di recitazione di Mario Fraschetti che ho frequentato grazie agli stimoli del mio prozio Alberto Sordi che mi spronava a fare l’attore. Inoltre, in accordo con il rettore dell’Università degli studi di Udine, Furio Honsell, ho elaborato il primo corso universitario italiano sull’Informazione radiotelevisiva nell’era crossmediale attraverso l’infotainment”.
Era crossmediale, infotainment: quante cose…
“La trasmissione è un progetto crossmediale, diffuso cioè attraverso più mezzi di comunicazione (radio, tv, internet, editoria, carta stampata, audiolibri) seguito da un pubblico variegato che va dai 14 agli 80 anni: anche in questa sesta edizione continuerò a non suddividere i radioascoltatori per target ma per stili di vita: i 45enni di oggi vivono e vestono come i 25enni. In palestra vedi 55enni tonici, con mutande Calvin Klein e ‘lampadati’. Un cinquantenne di oggi non ha nulla a che vedere con un suo coetaneo di 10 o 20 anni fa. Le persone anziane amano il ritmo, l’allegria e non amano vedere o sentire conduttori claudicanti o ansimanti. Il flop di Funari è dovuto anche a questo. Inoltre, in un programma bisogna evitare la ripetitività, causa principale della noia”.
Parteciperai a un episodio di "Ris 4" e poi sarai diretto da Pupi Avati in un film…
“Per me sarà un onore lavorare con lui: è uno dei grandi maestri viventi e da massmediologo e cinefilo lo reputo un perfezionista incredibile, che non si accontenta mai e vuole andare sempre oltre e che non sceglie gli attori in base a pressioni. “Il padre di Giovanna” è un film ambientato negli anni ’45-’50 e Avati cercava un personaggio dalle caratteristiche fisionomiche corrispondenti alle mie. Tra l’altro è da tanto che lo seguo come spettatore e lui è un mio ascoltatore”.
In una nuova rubrica intervisterai un personaggio sulla cattiveria. Personalmente ricordi un’azione cattiva commessa o ricevuta?
“Le azioni cattive che ho commesso sono state in risposta a quelle ricevute. Per esempio, cinque anni fa, dato il grande successo del ‘ComuniCattivo’ misero in giro la voce che io fossi nipote o cugino di Gasparri, allora Ministro delle Comunicazioni. Più vai avanti ed esci dall’anonimato più la gente ti fa cattiverie alle spalle”.
Proprio Gasparri nella puntata di domenica si confronterà con Grillini…“In questa marmellata politica dove tutti sono nebulosi e si somigliano ideologicamente, loro due sono proprio agli antipodi e da grandi comunicatori quali sono entrambi faranno emergere le vere differenze fra Destra e Sinistra”.
Hai mai pensato a un transfert televisivo del tuo programma?“Esiste già un format televisivo depositato alla Siae: ho inaugurato un linguaggio a tutti gli effetti nuovo contro l’ipocrisia e il buonismo imperanti. C’è molto lavoro da fare in questo Paese da libro ‘Cuore’ che si sforza di apparire normale. Questa estate siamo stati costretti a vederne e a sentirne di tutti i colori; Valentino Rossi ha mandato il suo video ai telegiornali come fa Bin Laden: davvero geniale rubare la strategia di comunicazione al terrorismo islamico, se la meritava proprio Valentino Rossi la laurea in comunicazione. Comunque, c’è già una striscia settimanale su Raiuno la domenica all’interno di Tg1 libri”.
Che ne pensi della prossima stagione televisiva che ci attende?“Si profilano tanti programmi nuovi come ‘L’isola dei famosi’, ‘Domenica in…’, ‘Quelli che il calcio..’, ‘C’è posta per te’, ‘Buona domenica’. E poi tanti conduttori esordienti: Ventura, Conti, Bonolis, Clerici, il giovane talentuoso Giletti, la new entry Baudo che condurrà Sanremo. Insomma, è un dejà vu: se poi si pensa che ad alcuni sono affidati pure tre programmi. Mi aspetto qualche novità da ‘Artù’ di Gnocchi e da Boncompagni su La7”.
A proposito del nuovo che avanza, che ne pensi della inedita conduzione di ‘Miss Italia’?“Sono contento per Loretta Goggi, bravissima attrice e imitatrice, una di quelli che come Sabani hanno fatto sparire dalla tv. Per quanto riguarda Bongiorno, credo possa andare bene per il target della trasmissione: è un giovane che deve ancora farsi le ossa e col tempo farà strada”
In generale, come giudichi il modo di fare tv oggi?
“La tv odierna è l’equivalente del mercato, una piazza mediatica dove c’è posto per tutti. Ci si arriva attraverso i reality show e se si continuerà a sfruttare la visibilità si corre il rischio che la prossima edizione di ‘Buona domenica’ possa essere condotta dalle gemelle di Garlasco”.
E la radio?“La radio vera è quella fatta d’idee, contenuti, creatività, informazione, intrattenimento intelligente e scevra da volgarità. Quella dove prima di andare in onda ci si documenta per ore, si fanno ricerche, si preparano le interviste: non penso certo a quella dove lo speaker si limita a leggere le notizie rubate dai giornali, al chiacchiericcio spicciolo. Quante occasioni perse sento alla radio. Un peccato mortale, una sottovalutazione delle incredibili potenzialità del mezzo perché la radio ti permette di di liberare la creatività e di sperimentare nuovi linguaggi. Perché la radio vera non è bla bla bla”.(affaritaliani.it).
 

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