sabato 27 agosto 2011

Fiction/ Rivive su Canale 5 l'epopea del mitico Piper della Roma anni '60. Anna Falchi: "Sono cresciuta sul cubo, ma amavo Little Tony"

4 maggio 2007 - Roma, febbraio 1965: l’Italia sta vivendo anni d’oro e di benessere in cui le difficoltà del dopoguerra sono ormai lontane e si accinge ad uscire dal provincialismo in cui è relegata rispetto alle altre nazioni europee. Quando si apre il Piper, un locale romano nato per i ragazzi e per i giovani di tutte le età, l’emozione e l’isteria accompagnano l’evento e parteciparvi divenne obbligatorio, chi c’era era “in” e chi non c’era era irrimediabilmente “out”, grazie al contributo dei giornali che amplificarono notizie, pettegolezzi, leggende.
Quella notte rivive adesso in un film-tv prodotto da Publimedia 2000 che andrà in onda giovedì 10 maggio in prima serata su Canale 5. È diretto da Carlo Vanzina mentre il fratello Enrico e Cesare Frugoni hanno scritto soggetto e sceneggiatura.

Il film Piper racconta gli ultimi giorni prima dell’apertura vissuti da un piccolo gruppo di personaggi di varie generazioni, differenti strati sociali e più visioni del mondo: c’è una giovane studentessa di provincia (Martina Stella) che scappa da casa per venire a fare la cantante a Roma (ma non è Patty Pravo), un giornalista di sinistra (Massimo Ghini) che ricorda Ivano Davoli di Paese Sera, un tassista (Maurizio Mattioli) alla Aldo Fabrizi, legato ai valori di un’Italia sorpassata, alle prese col figlio capellone e chitarrista (Matteo Branciamore) e c’è una duchessa anticonformista (Carol Alt), un po’ Marina Lante, che si adegua al nuovo con disincantata malinconia e un’attricetta, interpretata da Anna Falchi, arrivata nella capitale per sfondare nel cinema. Anna Falchi che, così, torna a lavorare con Carlo Vanzina: “Sono contenta di ritrovarlo - dice. Avevamo già lavorato insieme nel ’94 per 'SPQR' in cui facevo una ‘Poppea’ dalla parlata romagnola. Spero che anche questo personaggio mi porti fortuna come quello”.


Che effetto ti ha fatto questo tuffo negli anni Sessanta?
“È stato divertente perché sono anni che non ho mai conosciuto non essendo ancora nata all’epoca. Mi trovo benissimo in quegli abiti, amo moltissimo la musica: mi sento una donna di quell’epoca e forse sarei dovuta nascere in quel periodo”.
Conoscevi la musica di quegli anni?
“Sì e sin dai titoli di testa con ‘Guarda come dondolo’ ti viene subito la voglia di ballare. Da ragazzina ero appassionata dei ‘musicarelli’, i film con Little Tony e Romina Power per esempio, e che rivedo volentieri. Anche oggi ascolto queste canzoni e le canto a squarciagola”.
Che rapporto hai con le discoteche?
“Sono romagnola e sono praticamente cresciuta ‘sul cubo’: ancora oggi il sabato le frequento tantissimo ma in Romagna; lì mi sento a casa, coccolata, con gli amici di sempre”.
Da ragazzina come le vivevi?
“Andavo in discoteca a 16-17 anni tornando però molto presto a casa e non alle cinque del mattino come fanno i ragazzi d’oggi. I genitori devono anche mandarli in discoteca e rispettarne la libertà, perché per loro è un motivo di sfogo e un modo di confrontarsi con gli altri, ma rispetto a quand’ero ragazzina le cose sono cambiate molto”.
In che cosa?“Sono molto peggiorate: i ragazzi sono più disinibiti e iniziano abbastanza presto le esperienze di vario genere. I genitori dovrebbero dire ‘no’ spesso, altrimenti a diciott’anni non hai più nulla da scoprire ed è brutto. All’epoca mia c’era ancora il mito dei diciott’anni e si lottava con i genitori per ottenere le cose: oggi si concedono troppo facilmente”.
Qual è una cosa bella che hai ottenuto da grande e che desideravi?“Con la maggiore età ha preso il sopravvento la carriera professionale. Avendo avuto un’educazione abbastanza rigida con le dovute eccezioni e un’infanzia protetta, ero più preparata ad affrontare il mondo del lavoro e degli adulti”.
La tua professione è anche un ottimo modo per ricominciare…“Decisamente. Il bello di questo lavoro è immergerti in altri personaggi distaccandoti dalla vita reale e non è proprio un lavorare, ma quasi un divertirsi”

Per i prossimi progetti vorresti continuare in un filone preciso?
“A me piacciono sempre le commedie e vorrei perseguire la via della commedia all’italiana e fare cose come 'Piper', leggere e che ti fanno sorridere, così la gente ti viene a vedere e se la spassa, che sia cinema o televisione: l’importante è che ci siano dei bei personaggi da interpretare, che ti somigliano”.
Tra gli altri interpreti di "Piper" Gianni Ferreri, Matteo Barzini, Virginie Massan, Eugenia Costantini. Le musiche originali sono di Manuel De Sica e sono state realizzate da Luigi Mas. (affaritaliani.it):

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