martedì 19 luglio 2011

ICONX E IL FASHION POP, L'INTERVISTA DI FATTITALIANI: "L'ARTE NON È FATTA SOLO DI NUMERI, MA DEVE ESSERE LIBERA E SENZA REGOLE"

17 luglio 2011 - GUARDA IL VIDEO. Direttamente da Torino, Nex (vocals), VP (synth and samples) e Sinyus (drum pad) con il nome di IconX si sono da poco affacciati sul mercato discografico con il primo singolo Distorta confusione, uscito da alcuni giorni, anche se in realtà la band nasce originariamente sotto il nome Exense nel 2005 da Nex, cantante del progetto, e nel 2008 la formazione ha cambiato nome. A Fattitaliani gli IconX parlano del loro ufficiale debutto, del loro bagaglio musicale, dei riferimenti artistici, dell'attuale mercato discografico, della propria città e della loro personale concezione dell'arte. Ecco l'intervista.

"Distorta confusione" è il vostro primo singolo, ma dietro c'è già una storia consistente: in che modo quello che siete stati e avete fatto prima s'è sposato al progetto attuale?
Sì, "Distorta Confusione" è il nostro primo singolo, uscito l'8 luglio 2011 e distribuito in digitale da EMI Music Italy ma non è il punto di partenza del progetto. Gli IconX nascono intorno al 2008, come band pop/rock elettronica con una formazione a quattro con la quale abbiamo avuto la fortuna e la possibilità, in questi anni, di fare diversi tour esteri ed italiani, ospitate in televisioni estere e nazionali e diverse radio. Sicuramente il nostro sound attuale è una naturale evoluzione del precedente.
Com'è avvenuta questa naturale evoluzione?
Ad un certo punto della nostra carriera abbiamo sentito il bisogno di cambiare, di fare qualcosa di nuovo e di diverso ma al tempo stesso attuale, di modificare qualche elemento per tornare a provare quella sensazione di quando inizi un percorso nuovo e sconosciuto. Così il sound si è trasformato in pop/dance elettronico con inserti 80's & 90's, da noi denominato "Fashion Pop" e la formazione è diventata un trio.
E in che cosa c'è continuità e in cosa c'è distanza?La continuità resta nella nostra arte... L'amore che ci lega alla musica resta invariato, anzi aumenta in modo esponenziale, così come l'emozionarsi ogni volta che si sale su di un palco o che si scrive un brano nuovo. Noi, invece, siamo cambiati ovviamente, si cresce ed il modo in cui ci approcciamo alla musica è diverso. Più serio e meno giocoso, anche se l'aspetto ludico resta comunque un'importante componente. "Non importa quale tipo di lavoro una persona decida d'intraprendere nella propria vita, l'importante è fare ciò che si ama, in questo modo si potrà dire di non avere lavorato neanche un singolo giorno della propria vita", ha detto John Lasseter, Direttore Creativo Walt Disney & Pixar.
Oltre ovviamente al talento quanto è contato per voi incontrare le persone giuste al momento opportuno?
Ovviamente molto... La fortuna e le giuste conoscenze sono elementi che aiutano sempre, in qualsiasi campo lavorativo. È anche vero però che una persona può avere tutte le conoscenze possibili ma se dentro di sé non ha un qualcosa di forte e di vero da esprimere difficilmente farà qualcosa... L'affezione delle persone non puoi comprarla, la guadagni col tempo, con la capacità di emozionare e di comunicare e per questo non servono né fortuna né conoscenze...
Torino e i suoi artisti che sfondo rappresentano in tutto questo?
Torino è una città molto viva artisticamente, soprattutto negli ultimi anni. Onestamente tutti noi abbiamo sempre cercato influenze da artisti esteri e da suoni diversi da quelli tipici italiani, ma credo che inconsciamente, la realtà musicale della nostra città ci abbia comunque influenzato e motivato nel corso degli anni. Sicuramente, due artisti e amici torinesi molto importanti per noi, che ci hanno aiutato a crescere sia come artisti sia come produttori e che ringraziamo qui pubblicamente sono: Maurizio "Maury" Lobina (Eiffel 65) e Luca "Vicio" Vicini (Subsonica) con i quali abbiamo coprodotto tre dei brani che probabilmente faranno parte di un nostro futuro album. Un'altra figura torinese molto importante per la band, anche se non è un artista ma senza la quale probabilmente non saremo qui oggi, è il nostro manager Alberto Arnaud, che ha creduto in noi fin dall'inizio, quando ancora il progetto IconX era solamente un nome scritto sopra un pezzo di carta...
I gusti musicali dei componenti del gruppo sono affini o divergenti? quali sono i vostri riferimenti degli anni '80-90?
Diciamo che a grandi linee sono affini, anche se ognuno arriva da percorsi musicali diversi. Chi dal pop, chi dall' elettronica e chi persino dal metal (ride, ndr). Sicuramente uno dei riferimenti 80's & 90's più importanti sono i Depeche Mode ma anche i Duran Duran, David Bowie, The Cure, Queen e tanti altri... Quegli anni erano talmente saturi di geni che diventa davvero difficile riassumerli in pochi nomi...
Secondo voi c'è più "Distorta confusione" nel mondo di oggi in generale o nella realtà discografica?
Bella domanda... Credo che ormai la confusione, la distorsione dei pensieri ed il caos regnino più o meno ovunque (ride, ndr). La vita è diventata frenetica, tutti di corsa, nervosi, che sopravvivono invece di vivere, siamo bombardati quotidianamente da così tanti messaggi, che non si capisce più se quello che pensiamo sia frutto di un nostro ragionamento o derivante da qualcosa che abbiamo sentito o visto scritto precedentemente da qualche parte... Considerando che la vita è nata dal caos, spero che questo ultimo non sia anche la causa della sua fine, perché ci siamo già molto vicini e sarebbe un paradosso ironico... Per quanto riguarda le case discografiche, credo che il loro problema sia che continuano ad essere legate a schemi ormai appartenenti al passato; ci mettono anni ed anni per evolversi e quando lo fanno sono ormai in ritardo perché si è già passati ad un livello successivo. Come aziende, ragionano come tali ma l'arte non è un qualcosa di statico o fatto solo di numeri, è libera e senza regole quindi o si ha la sensibilità e l'esperienza tale da percepirla e seguirla ma soprattutto capire in che direzione andrà oppure se ci si basa su statistiche ed indagini di mercato è finita. Va bene cercare di vendere che è quello serve anche all'artista ma è come ragionano il problema... Il grosso danno è che in molti casi a pagare tutto questo è l'artista in primis, big o emergente che sia. In natura chi non è in grado di evolversi in tempo rispetto al mutamento delle condizioni esterne soccombe per lasciare spazio alle nuove generazioni...
Nascete come gruppo proiettato verso un progetto che vada oltre i confini nostrani: credete che i giovani artisti italiani di oggi abbiano in sé in modo naturale tale tendenza oppure la mentalità è ancora ristretta?
Sì assolutamente, l'Italia è il nostro paese quindi ci riempirebbe d' orgoglio e soddisfazione riuscire ad emergere come artisti prima qui. Senza dubbio però il nostro obbiettivo è uscire anche all'estero, proprio a tal fine molti dei nostri brani sono in inglese, il nostro sound è molto esterofilo e poco italiano. Credo che tutti gli artisti italiani vorrebbero fare successo all'estero; sia per una soddisfazione personale nel poter portare la propria musica in tutto il mondo sia perché, senza fare gli ipocriti, i numeri che si fanno all'estero sono decisamente diversi da quelli del nostro paese... È il mercato italiano ad avere una mentalità ristretta e non gli artisti, questo è facilmente deducibile ascoltando la radio. Tutti uguali, tutti con suoni vecchi di anni e con pochissima sostanza. Ultimamente siamo in un paese con molti interpreti e pochissimi Artisti.
Come promuoverete il disco?
In tutti i modi possibili; prima di tutto via internet: Facebook, Myspace, Twitter... creiamo eventi, postiamo news ecc.. Ai concerti, dove è più facile avere un contatto diretto con i fan; con le interviste (ride, ndr) e poi ovviamente, speriamo che le radio ci diano una mano in tutto questo. Giovanni Zambito.
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