martedì 19 luglio 2011

MAURIZIO BATTISTA, CRESCIUTO ALL'OMBRA DEL COLOSSEO E DI... PROIETTI - L'INTERVISTA


22 giugno 2010 - Presentata oggi nella Sala Santa Rita in Piazza Campitelli la XXI edizione de "All'Ombra del Colosseo - Good Times", storica kermesse dell'Estate Romana ospitata nell'incantevole e suggestiva location del Parco del Celio, alle spalle del millenario Anfiteatro Flavio che, dal 22 giugno al 6 settembre 2010, animerà le giornate estive del grande pubblico capitolino e dei turisti, con uno straordinario e nutrito programma di spettacoli e d'intrattenimento. Si inizierà stasera con una raccolta fondi per il restauro di alcune opere di Modigliani e domani ufficialmente con Max Giusti.Con lui, che torna all'appuntamento dopo otto anni, altri capisaldi della comicità romana e non solo come Maurizio Battista, Greg & Lillo, Antonio Giuliani, Pablo & Pedro, Marco Capretti, Andrea Perroni e Stefano Fabrizi. Fattitaliani.it ha intervistato Maurizio Battista che subito ci rivela come è cresciuto all'Ombra del Colosseo. "Ho un rapporto da romano, confessa. Lo si vede tutti i giorni ma lo si è visitato solo due volte nella vita".
E con la manifestazione "All'ombra del Colosseo"?
Bellissimo: tanti ci siamo formati qui, ne ho visti tanti crescere ma anche scomparire, diciamola tutta.
Solo questione di talento o anche di fortuna quella di rimanere in auge?
Talento ed educazione, la fortuna incide poco. L'educazione nel sapersi comportare con tutti, dal pubblico agli organizzatori e ovviamente il talento, altrimenti non fai nulla.
Artisticamente sei cresciuto all'ombra di qualcuno?
Essendo romano non posso che dire Gigi Proietti, un maestro e un esempio per chi fa il monologhista. Chi fa il pittore fa riferimento a Picasso, chi si occupa di poesia pensa a Pascoli: Proietti a più di 70 anni è ancora sulla cresta dell'onda. Sarà un onore per me aprire la stagione del Sistina che lui chiuderà.
Altri progetti in cantiere?
Non ti dico il teatro, però sì, c'è un altro progetto: a marzo faremo "Il Marchese del Grillo" di cui abbiamo acquisito i diritti per alcuni anni e ne faremo una versione di lusso con una scenografia come merita, perché è un film poco usato in teatro.
Nei tuoi monologhi c'è sempre la vita di coppia. Perché?
Perché è un problema quotidiano: la tosse ce l'hai due volte l'anno, la moglie tutti i giorni. E poi è uno stereotipo che fa ridere e funziona e si scoprono sempre cose nuove delle donne che sono sempre avanti. Tratto pure dei giornali nei miei spettacoli.
Ma i giornali non dovrebbero fare riflettere?
L'altro giorno Pierluigi Diaco, persona che già stimavo poco e adesso ancor meno, a "Uno Mattina" ha detto queste parole: "mi dà fastidio che voi comici potete dire quello che vi pare e noi giornalisti no". Uno che fa questa osservazione ti fa capire chi è. Il giornalista dice quello che gli pare, il comico, almeno nel caso mio, no, ma dico quello che vedo.
Non affronti il tema della politica perché dici che fa ridere da sé. Ma che cosa della politica ti schifa?
Mi fa ridere per metterla alla berlina, ma in realtà mi fa schifo e rabbia: non c'è da ridere e se anche nella tragedia c'è l'ironia nella politica non c'è manco questa, senza speranza. Ogni giorno due-tre pagine di giornali sono dedicate alla corruzione...

GUARDA IL VIDEO CON MAURIZIO BATTISTA E PIERLUIGI DIACO A "UNO MATTINA"

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