martedì 31 maggio 2011

LUIGI DE MAGISTRIS, IL CENTROSINISTRA UNITO, UN'ALTERNATIVA DI GOVERNO

14 maggio 2010 Assalto al pm. Storia di un cattivo magistrato (Ed. Chiarelettere, pagg. 295, € 14,00) è il libro (uscito ieri) che racconta la vicenda professionale di Luigi De Magistris, "ma anche - ha dichiarato - la mia storia personale di studente in Legge, di figlio di magistrato, di cittadino che ha fatto della legalità e della giustizia il senso di una intera esistenza trascorsa fra Napoli e Catanzaro, dei legami di ferro sbocciati con uomini e donne delle forze dell'ordine e della magistratura che mi hanno sostenuto umanamente condividendo fatica e sogno". Fino a quando la Procura di Salerno non ne ha sancito la cacciata dalla magistratura. "Un'esperienza traumatica", confessa l'on. Luigi De Magistris.


Quali segni ha lasciato in lei questo trauma come uomo, magistrato e politico?
Dal punto di vista della magistratura ha segnato una sconfitta, sotto quello personale da una parte sono uscito profondamente ferito interiormente, ma dall'altra ha rafforzato la consapevolezza che nel momento storico che viviamo la legge non è uguale per tutti e chi tocca i poteri forti è ostacolato all'interno delle istituzioni politiche.
E politicamente parlando?
Ci si rende conto che si può cambiare la realtà sociale se si lavora con valori e onestà, come si capisce pure che il nostro sistema è inquinato e le inchieste della Procura di Perugia ne sono un'ulteriore dimostrazione.
copertna_de_magistris.jpgEntrare in politica per lei è stata quindi una scelta dettata più dall'indignazione?
E' stata una scelta obbligata direi. Una volta sottratte le inchieste, trasferito di sede, esautorato dagli incarichi non avevo altre scelte possibili visto l'accanimento politico di cui ero stato bersaglio. Se volevo continuare ad avere un ruolo pubblico, l'impegno in politica mi è sembrata l'ovvia soluzione per impegnarmi con grande entusiasmo.
Adesso che è dentro il sistema politico l'indignazione è cresciuta? come fa a rimanere distaccato da alcune schifezze?
Certo, mica bisogna farsi contaminare: come in tutte le professioni ci si indigna ma l'importante è saper fare delle scelte differenti e non farsi prendere assolutamente dalla rassegnazione anche se le ingiustizie rappresentano quasi l'ordinarietà della vita quotidiana. Chi fa bene il proprio dovere viene quasi ghettizzato, chi invece devia, fa il furbo, prende in giro gli altri è premiato e considerato quasi un eroe. Il fatto di considerare tale Mangano e non Falcone e Borsellino rende bene ciò che voglio dire.
Tra i suoi progetti c'è quello di costruire un Centrosinistra coeso: com'è possibile che nonostante tutte le divergenze non si riesca a trovare un punto in comune?
Il mio impegno va proprio in questa direzione, che si superi cioè la mentalità di frammentazione se non addirittura di particolarismi e settarismo all'interno del Centrosinistra. Le differenze ci sono e devono esserci perché costituiscono linfa dialettica, ma adesso bisogna unirsi in un momento di così evidente deriva autoritaria per difendere e attuare la Costituzione e preparare una squadra che sia un'alternativa di Governo.
Tra gli inediti che racconta in "Assalto al PM" quale vorrebbe sottolineare?
Gli aspetti più interessanti riguardano quando in Calabria con i collaboratori si cercava di fare squadra per contrastare la criminalità organizzata annidata nella Pubblica amministrazione. Eravamo sotto tiro e fino a quando non ci hanno impallinato, andava molto bene. Giovanni Zambito.

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