sabato 21 maggio 2011

'80 E BASTA, IL NUOVO CD DI IVAN CATTANEO: "ECCO IL MIO LATO GIOCOSO"

13 aprile 2010 - Il prossimo 7 maggio uscirà il nuovo cd di Ivan Cattaneo, intitolato "80 e basta!" su etichetta Azzurra Music, distribuito dalla Artist First: si tratta del quarto progetto dopo Renato Zero, Mario Biondi e Pooh lavorato dalla nuova società di Claudio Ferrante. Il poliedrico artista bergamasco (pittore, attore, scrittore e musicista) ha reinterpretato alcuni classici della musica degli anni Ottanta in versioni completamente riarrangiate insieme al maestro Roberto Cetoli facendo dell'album l'ideale seguito di 2060 Italian Graffiati, che ha lanciato la moda di reinterpretare brani del passato, oramai inflazionata nella discografia di oggi. 


La tracklist comprende canzoni celeberrime come Amore Disperato di Nada, Kobra di Rettore, un medley dei Righeira, I Maschi di Gianna Nannini, Ci Stiamo Sbagliando di Luca Carboni e altre.
"In realtà - rivela Ivan Cattaneo - non sono tutti brani degli anni '80: "Figli delle stelle" è del '79 ma dà inizio a livello immaginario al decennio, così come "Tomorrow" può rappresentare l'inizio della trasgressione tipica di quegli anni".
E "Una zebra a pois"?
Pur essendo un disco degli anni Sessanta, grazie a me era ai primi posti della hit parade negli anni '80.
Nel titolo il punto esclamativo dopo "basta" significa che dopo questo non farai altri cd di cover?
Bravo: esattamente. Significa però altre due cose: intanto che musicalmente mi bastano gli anni Ottanta e che non ho inserito degli inediti pur avendone quattro a disposizione. Alcuni cantanti in dischi di cover li inseriscono perché si sentono un po' in colpa, però finisce che le nuove canzoni cozzano con le altre e alla fine rischiano di passare inosservate.
Citando la canzone di Raf, secondo te che "Cosa resterà degli anni '80"?
Guarda, non saprei: anche se io canto quegli anni, sono una persona del 2010 che vive il presente. Probabilmente resteranno i ricordi di ciò che ha vissuto un uomo, di quando ha fatto il servizio militare, quando s'è sposato, ha avuto il primo bambino...
Parli in generale...
Ovviamente.
Ti dedichi anche alla pittura e alla scrittura: da dove nascono questi molteplici interessi?
Quando sono stato lanciato nel '75 c'era l'intenzione di farmi andare oltre la figura del cantautore e creare il canta-pittore: da parte mia volevo raggiungere i diversi tipi di linguaggi, che oggi chiamerei multimedialità. Erano dei tentativi attraverso i quali un cantautore si esprimeva anche con i quadri e la gestualità.
C'era il rischio che il personaggio prevalesse sulla musica?
Effettivamente è quello che è successo e poi diventava complicato far capire la propria musica e il proprio linguaggio: anche per Boy George è stato così. Ha scritto tante belle canzoni ma il personaggio era distante dal contenuto e capita pure per un video quando risulta più bello della canzone.
Tu hai inaugurato il disco di cover di successo: adesso è una moda diffusissima. Che ne pensi?
"2060 Italian Graffiati" non era nato come disco ma come colonna sonora del programma "Mr. Fantasy", ma il grande successo ne fece un album. Oggi li fanno tutti ed è deleterio per la musica. "80 e basta!" è stato voluto dalla casa discografica e l'ho vissuto come un gioco: nessuno più di me - credo - aveva diritto a farlo.
Tu hai partecipato al reality "Music Farm": credi che manchi nel palinsesto tv odierno oppure bastano i talent-show?
Credo che fondamentalmente siano la stessa cosa. Ad X-Factor fanno partecipare i giovani che si prestano di più rispetto ai veterani, per il resto è uguale come anche la squadra che lo realizza.
A proposito, Marco Mengoni ricorda te per certi versi...
Me lo dicono: mi fa piacere. Mengoni è carino, ci sa fare anche con la voce: anch'io all'inizio usavo il falsetto ma non come lui che lo fa un po' troppo. Così sembrerei isterico: è un personaggio valido, con una certa trasgressione e un'ambiguità di fondo.
"80 e basta!" aiuterà il pubblico a conoscerti maggiormente?
Essendo un disco di cover forse mi conosceranno per come canto: dovrebbero ascoltarmi in veste di cantautore anche se forse sarei più noioso se non insopportabile. Non sempre quello che piace a te piace ugualmente a chi ti ascolta. Qui ho voluto giocare la carta dell'ironia: "Tomorrow" ne è un esempio esplosivo, come pure "Kobra": Rettore ha ascoltato la mia versione e l'ha gradita. Giovanni Zambito.

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