S’inaugura
domani la nuova stagione dell'estate romana ''Villaggio d'Italia'' al
Parco dell'Aniene (Tor Cervara: info@villaggioitalia.com
- tel. 06.22.96.055). Giunta alla sua quinta edizione, l'iniziativa
presenterà tanti big del cabaret e della musica, e si protrarrà
fino al 6 di agosto. In calendario anche spettacoli di Max Giusti,
Marco Masini, Valentina Persia, Dado, Dario Bandiera, Andrea Perroni,
Enzo Salvi, Banco del Mutuo Soccorso, Marco Masini e Ladri di
Carrozzelle.
Dopo il successo della passata edizione, che ha
registrato oltre 70 mila spettatori, tornano dunque gli spettacoli
nell'area verde del Parco, pensata per ospitare un pubblico
eterogeneo con divertimenti ed attrazioni per tutte le età e per
tutti i gusti. Sarà il comico-presentatore Gene Gnocchi ad aprire la
kermesse con il suo show The legend
is back e ad Affari
spiega subito chi sarebbe questa mitica leggenda del rock: “E’
un vecchio rocker italo-americano - ci dice - che è costretto a
tornare nel nostro Paese perché non ha pagato il canone Rai: la
Finanza allora gli impone di estinguere tutti i gli arretrati. Quindi
suo malgrado deve esibirsi e durante lo spettacolo ne succedono di
tutti i colori”.
Come mai quella parrucca bionda così
simpaticamente orrenda?
“Il look richiama una sorta di Rod
Stewart rivisitato e attempato”.
Stai seguendo i Mondiali di calcio?
Che ne pensi?
“Beh, siamo ancora all’inizio ed è
difficile esprimere un giudizio a tutto tondo: le squadre sono tutte
un po’ gasate. Ogni cosa comincerà a delinearsi meglio dagli
ottavi di finale in poi. Di già posso dire di aver ammirato il gioco
valido di Cecoslovacchia, Spagna e Italia”.
Qualche sorpresa?
“E’ stato una sorpresa in negativo
vedere il disastro del Brasile. Non aveva mai giocato così male”.
Secondo te, una buona prestazione
della squadra di Lippi farebbe innamorare di nuovo gli italiani del
calcio?
“L’interesse per il calcio da parte
degli italiani durerà sempre e non si estinguerà mai: basti vedere
gli ascolti televisivi delle partite. I novanta minuti saranno sempre
graditi perché il gioco tecnico è pienamente visibile a prescindere
dall’arbitraggio. Il problema è tutto quello che circonda un
incontro di calcio. Se col prossimo campionato si riesce a convincere
il pubblico di una generale operazione di ‘pulizia’, lo si
guarderà nuovamente con gli occhi giusti”.
Che cosa consiglieresti a una
persona che vorrebbe diventare un buon tifoso?
“Per capire i segreti del calcio
bisogna fare riferimento alle veline e alle schedine: frequentare
insomma tutte le donne che giranno intorno ai calciatori.
Rappresentano l’archivio dietro ai quali è possibile trovare i
retroscena: un po’ come gli archivi di Ricucci con i segreti della
sua scalata Rcs”.
Se invece volesse diventare
calciatore, quale insegnamento impartiresti?
“Qui il problema è d’ordine
tecnico: il consiglio che mi sento di dare è di fare il contrario di
tutto quello che dice Altafini: con la vecchiaia non ne azzecca mai
una”.
In autunno riprenderai la conduzione
de “La grande notte del lunedì”. Come mai era sparito dal
palinsesto?
“Purtroppo il direttore Massimo
Ferrario non la riteneva consona al suo spirito e l’ha cancellata
dal palinsesto. Adesso che è tornato Antonio Marano con il quale era
partita, la trasmissione riprenderà. Tra l’altro andava bene pure
in termini di audience”.
Quando un programma non va bene
viene cancellato e se ne capisce la ragione. Ma quando lo è una
trasmissione vincente suona strano: questo la dice lunga sulla logica
che sottostà a certi palinsesti…
“Eccome. La dice lunga anche sulla
tristezza sulla scelta inspiegabile di certi direttori”.
La scelta di Afef come partner a
quale linea editoriale è consona?
“E’ una donna che ci piace: è
stata ospite a “Quelli che il calcio…” e si è mostrata
spiritosa, non banale e abbiamo instaurato subito un feeling. L’ho
rivista più in là e ho avuto di nuovo un’ottima impressione. Mi
sembra proprio adatta allo spirito della trasmissione”. (affaritaliani.it, 15 giugno 2006).
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