Come
affronterà l’esperienza da parlamentare europeo?
«La
sto già affrontando con grande entusiasmo ed enorme interesse. Devo
ammettere che sono rimasto molto sorpreso dall’atmosfera che si
respira a Strasburgo: tutti sono ansiosi di fare bene e farlo il più
presto possibile, senza perdere troppo tempo in chiacchiere.
La
conoscenza dei problemi che riguardano la comunità europea è
approfondita e c’è un clima diverso rispetto all’Italia. I
colleghi sono davvero preparati e l’unico ostacolo, forse, è
rappresentato dalla burocrazia, che è onnipresente e pesante».
Particolarmente
in che cosa continuerà la sua linea politica e le sue battaglie?
«Al
primo posto metto l’occupazione, mi piacerebbe dare una mano
concreta a tutti quei giovani che hanno difficoltà a inserirsi nel
mondo del lavoro. Per questo, insieme con altri colleghi, ho
inoltrato alla Commissione un’interrogazione in cui chiedo che i
fondi comunitari destinati alla formazione professionale siano
concessi solo a quegli enti locali e alle realtà private che
assumono una quota pari al 25 per cento dei corsisti alla fine del
processo formativo finanziato. Sarebbe un modo intelligente di
spendere questi soldi. Ancora, voglio dare grande enfasi al ruolo di
Roma come capitale del Mediterraneo, di concerto con gli altri Paesi
che affacciano su questo mare, a cui proporrò di dare vita a un
tavolo comune. La mia linea politica, inoltre, mirerà a individuare
e tenere vive le radici giudaico-cristiane nel contesto europeo».
In
quale aspetto a suo avviso l’Italia può dare un ulteriore e
originale contributo alla causa europea?
«Stimolando
in tutti i modi i Paesi che mancano all’appello a dare il via
libera al trattato di Lisbona. È un pilastro nel funzionamento
dell’Unione, da cui non è possibile prescindere per due ragioni:
consente di portare a termine un ulteriore processo di
democratizzazione all’interno del Parlamento e individua
responsabilità univoche, determina una direzione unitaria in
politica estera. Su questo punto la delegazione italiana va molto
d’accordo e deve dare tutto il contributo possibile. Bisogna fare
in fretta».
Ci
può dire qualcosa sui suoi hobby?
«Sono
un inguaribile “gommonauta”. Per me la cosa più rilassante e
divertente in assoluto è vivere il mare a bordo di un gommone. Da
Paxos, l’isola greca dove trascorro le vacanze estive, faccio
ripetute sortite nelle isole vicine. È la maniera ideale per
ricaricare le batterie e cancellare lo stress». (15 settembre 2009).
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