Sull'onda del grande successo ottenuto
al cinema dal film "Sex
and the City" la7 in seconda
serata ripropone le vicende dell'omonimo telefilm con le avventure di
Carrie, la giornalista- narratrice alle prese con Mr. Big, la
romantica Charlotte felice di essersi sposata con prole al seguito,
l'avvocato Miranda e il suo menage matrimoniale e poi c'è lei, la
sexy, libera, disinibita Samantha interpretata da una strepitosa Kim
Cattrall.
Nel
finale del film, il trasgressivo personaggio decide di tornare a
Manhattan dalle sue amiche e di essere nuovamente e felicemente
single. Martedì assieme al collega
Christopher Meloni, protagonista del telefilm "Law & Order", è stata ospite al Roma Fiction Festival 2008
e coi giornalisti ha chiacchierato a ruota libera di sé, di Samantha,
delle colleghe e ovviamente di "Sex
and the City ",
oramai serie cult, per la quale ha ricevuto un premio.
Secondo lei, che cosa rimane
maggiormente della serie televisiva?
La cosa che della serie mi piace di più è che offre un omaggio post-femminista alle donne per la maniera in cui
affrontano i rapporti non solo con gli uomini ma anche con la
carriera e l'amicizia. Una volta mi hanno detto che i quattro
personaggi in realtà compongono un'unica donna che vive realmente
diverse situazioni.
Quali progetti ha in mente per
l'immediato futuro?
Ci sono in atto dei cambiamenti
importanti nel nostro lavoro che valorizza sempre di più attrici che
non hanno più 30 o 40 anni e sono felice di farne parte: personalmente
vorrei produrre film per creare qualcosa e avere la possibilità di
interpretare un ruolo che non sia quello di una pazza zia. Vorrei
conciliare Hollywood con i classici del teatro e tornare sul palco e
interpretare Cechov o Shakespeare.
Che
rapporto ha con il suo corpo? cambiato nel corso del tempo?
Purtroppo c'è una cosa chiamata gravità (ride, ndr).
All'inizio della mia carriera un agente mi aveva consigliato di
lasciarmi crescere i capelli e perdere cinque chili. Accade ancora
oggi: nel cinema o altrove c'è una grande pressione che ti spinge a
essere per forza in un certo modo. Io dico che è inutile e che anzi
allontana le donne dal loro corpo quando si cerca di rientrare in ciò che viene definito sexy e bello.
Visto il
grande successo del film, previsto un seguito? Perché lei ne ha fatto
ritardare la realizzazione?
Spero ci sarà un seguito: quando mi
avevano proposto il film sinceramente credevo di non essere più all'altezza di interpretare il personaggio di Samantha così com'era
stato conosciuto, cosa che pensavo ancora prima del debutto del
telefilm: ricordo che dieci anni fa avevo 41 anni e non credevo di
poter essere convincente e sexy per il ruolo e non sapevo se sarei
stata in grado di farlo. Diciamo che alla fine sono contenta di
essermi sbagliata.
E i rapporti con le tre
colleghe?
Per quanto riguarda le mie colleghe, il
film stata un'esperienza positiva per tutte noi: siamo attrici e
collaboriamo e ci sosteniamo a vicenda. A volte i paparazzi si
soffermano su singole situazioni e tendono ad esagerare.
Di Samantha abbiamo conosciuto
profondamente carattere e natura: ma com'è Kim Cattrall nella
quotidianità?
Siamo molto diverse anche se in realtà mi piacerebbe essere libera quanto lei che gode di una libertà che
nella vita normale non si ha. Il mio appetito non è eguagliabile a
quello di Samantha: io sono stata sposata, lei mai. Ho un legame
molto stretto con la famiglia, mi diletto a cucinare, col
giardinaggio, mi piace starmene a casa. La mia vita è molto privata, più contemplativa. Samantha è una persona che si tuffa nella vita: a me non
piace esagerare come fa lei. Giovanni
Zambito.
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