Martedì al
multisala Adriano di Roma ha avuto luogo la conferenza stampa con
Helen Mirren, premio Oscar per il film
The Queen, che, contestualmente alla
proiezione della miniserie Elizabeth
I, riceverà il Premio miglior
attrice per la serie Prime
Suspect 7 oltre al Premio
speciale alla Carriera che il Roma Fiction Festival 2008 le dedica.
Elizabeth
I, in onda in esclusiva su Hallmark ad agosto, ha vinto nove Emmy
alla 58.ma edizione del Premio. Un trionfo
per questa grandiosa produzione, diretta da Tom Hooper e sceneggiata
da Nigel Williams, sulla corte di Elisabetta I (7 settembre 1533 24
marzo 1603) detta la Regina Vergine per aver rinunciato alle gioie
dell'amore pur di appartenere sempre e solo all'Inghilterra (da cui
Virginia, la colonia, poi stato americano).
Elisabetta I fu regina d'Inghilterra e
d'Irlanda dal 17 novembre 1558 fino alla sua morte nel 1603. Accanto
ad Helen Mirren Jeremy Irons e Hugh Dancy nei panni dei Duchi di
Leicester e Essex, i due uomini che
catturarono il suo cuore. L'attrice simpatica e disponibile ha
risposto a tutte le domande dei giornalisti presenti.
Signora Mirren, lei ha
interpretato prima Elisabetta I per la televisione e poi Elisabetta
II per il cinema: quali somiglianze e differenze tra le due regine ha
potuto notare?
Ovviamente Elisabetta I viveva in un
panorama politico completamente diverso e aveva una personalità molto
diversa, però entrambe sono salite al trono a 25 anni, quindi molto
giovani, caricandosi di molte responsabilità e sottoponendosi ad una
pressione incredibile, ma senza mai cadere nella nevrosi. Anche se
differenti, hanno la stessa disciplina e il medesimo rigore. A Londra è bello vedere le loro due statue messe vicine: come se le loro storie
si incrociassero.
Che idea ha del rapporto fra
donne e potere?
Elisabetta II non ha potere politico
anche se la sua influenza è notevole, mentre la politica di Elisabetta
I era completamente dittatoriale. La Clinton, Segolène, e le altre
donne che si cimentano nella politica devono confrontarsi con
situazioni diverse e chi viene democraticamente eletto in un partito è differente da chi fa parte di una famiglia reale in cui si pensa che
sia Dio a donare il potere: un politico non sta lì per Dio nonostante
quello che pensa Bush.
Meglio la fiction o il cinema?
Dipende sempre dal lavoro di scrittura
e dal contenuto: meraviglioso fare dei film indipendenti però devo
dire che ho interpretato i migliori ruoli per la tv piuttosto che per
il cinema.
Che dice del cinema italiano?
qualche regista con cui le piacerebbe lavorare?
Mi piace molto Edoardo Winspeare, un
incredibile regista pugliese. Voi vi lamentate spesso e dite che il
vostro cinema è finito oppure in altri momenti affermate che sta
rinascendo. Io penso che dagli anni '30 in poi il cinema italiano è tutto bello e interessante da vedere: è una vera palestra e dovete
esserne orgogliosi. Non c'è regista al mondo che non vi faccia
riferimento e dia l'adeguato tributo alla vostra tradizione
cinematografica .
A questo punto della sua
carriera che cosa le manca? Le piacerebbe interpretare qualche altro
ruolo in particolare?
Mi manca la possibilità di godermi la
masseria in Puglia. Il mio lavoro mi porta a viaggiare moltissimo e
per questo motivo una sera non ho potuto nemmeno cenare con la
regina: mi piacerebbe rallentare un po' e godermi in tranquillità il
Salento. Per quanto riguarda il ruolo vorrei interpretare Caterina la
grande di Russia.
Progetti futuri?
"Ho girato il film "Love
ranch" con Joe Pesci diretta da mio marito Taylor Hackford che
racconterà la vera storia di Joe e Sally Conforte che negli anni '70,
in Nevada, aprirono il primo bordello legalizzato negli USA. E'
dall'84 che non lavoravo con mio marito perché non trovava un ruolo
adatto a me. Poi c'è in programma uno spettacolo teatrale in
Inghilterra ma siccome sono superstiziosa non dirò nulla visto che non
ho ancora firmato il contratto".
Come vede la possibilità data
alle donne di accedere all'episcopato nella Chiesa anglicana?
Nella Chiesa anglicana c'è una corrente liberale e un'altra molto
conservatrice e credo ci sia davvero la possibilità di uno scisma
interno. Secondo me, la cosa più importante è che ognuno abbia la
possibilità di credere in quello che vuole. Giovanni
Zambito.
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